giovedì 27 aprile – h 21.00

Ex GAM

Nico Vascellari & guests (I/USA/CAN) 
con Prurient / Cristina Kristal Rizzo / Silvia Costa / Dana Michel / Luigi Ontani / Costante Biz / Coro Alpino RC 

Scholomance (II)

performative environment, produzione Xing/Live Arts Week

“Dovendo qui parlare di tempeste, devo altresì menzionare la Scholomance, o quella scuola che si è supposto esistesse da qualche parte nel cuore delle montagne, dove tutti i segreti della natura, il linguaggio degli animali e le parole magiche e gli incantesimi possibili, vengono inscenati dal diavolo in persona. Solo dieci scolari alla volta vi erano ammessi, e quando il ciclo di insegnamento era terminato, e solo nove sarebbero tornati a casa, il decimo scolaro era trattenuto dal diavolo come pegno..”  (Emily Gerard – Transylvanian Superstitions)

Scholomance (II) è una vasta scultura di forma e dimensione variabile. Costruita combinando elementi industriali e naturali -acciaio e fusioni in bronzo- ospita un happening esteso dove performance, suoni, discorsi e azioni, sono accomunati dall’interesse che gli artisti qui convocati da Nico Vascellari esprimono per l’investigazione sulla natura nelle sue molteplici forme. Come in una foresta, dove la sedimentazione di materiali eterogenei dà vita ad un processo di mutazione autoindotta, ci troviamo immersi in una rumorosa confusione produttiva. Le immagini e i suoni generati durante l’happening sono documentati da dispositivi audio e video agganciati alla scultura. La documentazione in presa diretta mescolata con materiali da Scholomance (I) -coni di luce ed emissioni sonore- viene utilizzata all’interno dell’ambiente da cui è presa, concepito come un organismo che come tale cresce, si modifica, vive e muore nello stesso tempo. Scholomance rappresenta la nuova ambiziosa scommessa di Nico Vascellari, un oggetto sospeso: un amalgama ambientale di artificio mimetico e allusivo abitato dalla presenza e il differimento di segnali, suoni, bagliori e interazioni uomo-animale. Scholomance tenta la creazione di uno scenario immaginifico, tratto dalla stratificazione delle culture popolari, tra ispirazioni folkloriche, correnti underground e videogames.

un progetto di Nico Vascellari
performers Prurient, Cristina Kristal Rizzo, Silvia Costa (con i suoni di Nicola Ratti), Dana Michel, Costante Biz, Coro Alpino RC, Luigi Ontani e Nico Vascellari
regia video Carlos Casas
produzione BDC-Bonanni Del Rio Catalog e Codalunga,
con il sostegno di Fonderia Artistica Battaglia e Neon Lauro
rendering environment Elvio Del Monte
produzione Scholomance (II) Xing/Live Arts Week VI
strutture allestimento RES.CO Restauri e Costruzioni
presentato col sostegno di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna

Nico Vascellari è considerato uno degli artisti italiani più versatili della sua generazione. Il suo lavoro si muove tra diversi linguaggi: performativo e scultoreo nelle installazioni, utilizza anche il disegno, il collage, il video. La dimensione sonora – parte del background dell’artista – è utilizzata per canalizzare nell’intervento artistico forze ed energie che scardinano l’ordine delle cose. La sua ricerca attinge dall’antropologia e dal folklore, unendo un profondo e personale legame con la natura alle contaminazioni con la scena alternativa underground. Tra le sue mostre personali più recenti: Vida Kumen Umea (2017), Whitworth Art Gallery Manchester (2016), Villa Medici Roma (2016), Estorick Collection London (2016), National Gallery of Arts Tirana (2015). Ha partecipato a numerose collettive in sedi internazionali, tra cui, negli ultimi anni: Palais de Tokyo Paris (2017), Museion Bolzano (2016), Museo Del Novecento Milano (2016), Beyeler Foundation Basel (2014). Tra le grandi mostre: Manifesta7 Rovereto (2008), 15a Quadriennale di Roma (2008), 52a Biennale di Venezia (2007). Da oltre 10 anni Nico Vascellari ha aperto al pubblico parte del suo studio a Vittorio Veneto al progetto Codalunga, uno spazio dedicato alla sperimentazione sonora e visiva che ha ospitato fin ad oggi oltre 250 artisti, musicisti, creativi della scena internazionale.

Prurient è il progetto più longevo di Dominick Fernow (dal 1998), il più personale, e il più adattabile. Artista e musicista nato nel Wisconsin, ha vissuto tra New York e Los Angeles, diventando una figura di riferimento nella musica noise e nell’elettronica estrema. Attraverso centinaia di CD, CD-R, vinili e cassette – molti dei quali prodotti con  la sua etichetta Hospital Productions, fondata nel 1997 – ha costruito un culto rabbioso, seguito in tutto il mondo. Originariamente nato come sbocco per i suoi esorcismi hard-noise e terrorismo sonoro, Prurient è gradualmente diventata un’entità più amorfa e aperta, e le sue uscite più recenti hanno esplorato nuove zone. “Il mio coinvolgimento e l’interesse per il rumore è in realtà del tutto anti-musicale. E’ totalmente concettuale.” Qualunque siano le future metamorfosi musicali di Prurient, si può essere certi che la natura catartica del progetto rimarrà costante. Dominick Fernow ha coltivato altre identità parallele attraverso diversi progetti musicali tra i quali ricordiamo solo Vatican Shadow, Rainforest Spiritual Enslavement, Exploring Jezebel, River Magic o Cold Cave.
www.prurient.co   hospitalproductions.net

Cristina Kristal Rizzo, dancemaker basata a Firenze, è una figura di punta della danza contemporanea italiana. Attiva a partire dai primi anni ’90, si è formata a New York alla Martha Graham School of Contemporary Dance, e ha frequentato gli studi di Merce Cunningham e Trisha Brown. Rientrata in Italia ha collaborato con diverse realtà artistiche tra cui il Teatro Valdoca, Roberto Castello, Stoa/Claudia Castellucci, mk, Virgilio Sieni Danza, Santasangre. É tra i fondatori di Kinkaleri, compagnia con la quale ha collaborato attivamente attraversando la scena coreografica contemporanea internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico tesa a rigenerare l’atto di creazione stesso e ad aprire riflessioni sul tempo presente. Tra le sue ultime creazioni: Prèlude, Ikea, BoleroEffect e La Sagra della Primavera Paura e Delirio a Las Vegas. Alla circuitazione degli spettacoli affianca una intensa attività di proposte sperimentali, tra cui il progetto speciale Piattaforma della Danza Balinese ideato in collaborazione con Michele Di Stefano e Fabrizio Favale. Come coreografa ospite ha creato coreografie per I principali enti Lirici ed istituzioni teatrali italiane, tra i quali il Teatro Comunale di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, il Balletto di Toscana Junior, Ater Balletto.
www.cristinarizzo.it

Silvia Costa, artista, regista e performer italiana. Dalla fine della sua formazione in Arti Visive e dello Spettacolo all’Università di Venezia (IUAV) nel 2006, quest’artista proteiforme esplora il medium del teatro da ogni sua possibile angolazione, rivelandone aspetti sconosciuti, creando collegamenti con altri campi artistici e sviluppando una visione globale e profonda. Con il suo collaboratore di lunga data – il musicista e compositore Lorenzo Tomio – Silvia Costa persegue una ricerca artistica in cui la sperimentazione formale va di pari passo con un’indagine della natura umana. Nomade della forma, è interprete e regista, pensa i costumi e le luci, concepisce i dispositivi scenografici di una decina di performance (La quiescenza del seme, A sangue freddo), spettacoli teatrali (Stato di Grazia, Quello che di più grande l’uomo ha realizzato sulla terra), installazioni e video (Musica da Camera, Tabula, Emotional Intelligence). Dal 2012 ha creato numerosi spettacoli e installazioni per bambini. Dal 2006 è collaboratrice artistica e interprete nelle produzioni teatrali e operistiche del regista Romeo Castellucci. Il suo lavoro è stato presentato in Italia e all’estero.
www.silvia-costa.com

Dana Michel è coreografa e performer basata a Montreal, Canada. Prima di conseguire un BFA in Contemporary Dance alla Concordia University, è stata marketing executive, corridore agonista e giocatrice di football. Nel 2011 è stata selezionata per il danceWEB program di Vienna, ed è attualmente in residenza presso il DanceMakers di Toronto e l’Usine C di Montreal. Dana Michel esplora l’identità come molteplicità disordinata, con una pratica che si nutre di coreografia, improvvisazione, gesto intuitivo e performing arts. Utilizza singolari nozioni di alchimia performativa e bricolage post-culturale per creare una centrifuga empatica fra lei e i suoi testimoni. In scena si appropria di oggetti, rimastica storia personale, desideri futuri e preoccupazioni attuali. Yellow Towel (2013), il suo primo progetto in solo, è stato selezionato tra i 5 migliori spettacoli dell’anno in Canada. Nel 2014 ha ricevuto l’Impulstanz Award di Vienna ed è stata inclusa fra le coreografe più apprezzate dell’anno dal New York Times. Nel 2016 ha debuttato con Mercurial George al Festival TransAmériques di Montreal, seguito dalla prima berlinese di Palna Easy Francis.